Novanta Voci per Anne Frank
Ci sono volute 11 ore. Da metà mattina a oltre il tramonto.
Si dice mille grazie, no? Forse questa volta non bastano, facciamo 9000. Il nostro primo pensiero è la gratitudine per le tantissime persone che hanno affollato Campo di Ghetto Nuovo, passando, tornando, rimanendo sedute in terra, alcune per ore, alcune per l’intero reading. E insieme a quello il pensiero della bellezza delle lettrici e dei lettori. Di tutte le età, di tutte le provenienze, di tanti posti del mondo, di tante lingue. Tutti insieme, a leggere Anne Frank, per ricordarci che le storie sono importanti. Sì, anche le nostre. Per nutrire anche oggi la consapevolezza della tolleranza, dell’incontro, la pienezza dei volti che amano. E per restare umani, come dice il lenzuolo appeso lassù al quarto piano da un inquilino, proprio dietro di noi.
Ad aprire la lettura del Diario, tre donne che hanno visto da vicino le discriminazioni contro gli ebrei, le cosiddette “leggi razziali”, le violenze e lo sterminio: Lia Finzi, Olga Neerman, Laura Voghera. Virginia Gattegno (sopravvissuta ad Auschwitz, deportata da Rodi) ha regalato la sua presenza curiosa e attenta nel pomeriggio, e la figlia le ha dato voce al microfono. 11 ore dopo, Ottavia Piccolo ha concluso la lettura, con le ultime fortissime parole di Anne: Soit gentil et tiens courage! Sii gentile e coraggiosa.
Ce ne siamo andati dal ghetto all’imbrunire. Con il cuore pieno delle parole di Anne, e gli occhi felici. Come per una nuova, inaspettata, amicizia.